You’ve got mail!

Quest’anno scolastico, il programma di italiano prevedeva di affrontare la tipologia testuale della lettera personale.
Nell’era di Google e di Whatsapp, assistere alla scena del postino che recapita una lettera a domicilio, è evento ormai eccezionale. Se una persona si scomoda per prendere carta, penna, busta e francobollo per poi uscire di casa e cercare disperatamente una “ buca delle lettere”, o è un reduce dell’ultima guerra o deve comunicarci qualcosa di estremamente misterioso. In effetti, nessuno di noi aveva mai visto qualcosa di simile ad una lettera personale.
Allora, per rendere la lezione un “compito di realtà”, la prof. si è inventata uno scambio epistolare tra compagni. Abbiamo estratto i numeri a coppie ed, essendo noi diciotto, si sono formate nove “coppie di penna”.
Siamo andati nell’aula di informatica e abbiamo scritto i testi in massima libertà: chi ha descritto una disavventura, chi ha raccontato del fratellino pestifero, chi ha sciorinato i progetti per le vacanze estive, chi ha descritto con minuzia chirurgica le caratteristiche della band musicale preferita.
Dopo la stesura, la stampa e la personalizzazione degli elaborati attraverso adesivi o disegni, si è passati alla fase due: acquisto della busta e del francobollo. Tutti muniti del materiale, assemblato e compilato il campo del destinatario e del mittente a scuola, ci siamo poi recati a piedi all’Ufficio Postale di Ponso. Verificata la validità dei francobolli con le impiegate dell’Ufficio, visibilmente divertite dal fuoriprogramma, finalmente abbiamo compiuto la nostra missione.

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